Le iniziali dell'amore - EdWin 11 Themes, Raccola EdWin

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view post Posted on 15/10/2009, 23:09
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Premessa (importante): Questa raccolta ha come temi, appunto, gli undici temi dell'EdWin a cui ho pensato personalmente, ma ho pensato prima ai temi e poi alla raccolta XD I temi sono stati scelti secondo il criterio delle lettere che compongono i nomi di Edward e Winry, infatti alla fine le iniziali di tutte la parole vanno a formare "EdwardWinry". Non so se questo vada bene a tutti i fan dell'EdWin, ma in caso contrario riterrei questi temi personali e adatti solo per questa raaccola XD Spero comunque che non sia così^^
Ehm...ultima cosa: sn molto famosa per le miei storie lasciate a metà, ma questa sn sicura di riuscire a finirla perchè la maggior parte dei capitoli sono flashfic e, inoltre, ne ho già scritti quattro XD Bene, ora vi lascio alla lettura^^

ecco i temi:


EdWin 11 Themes


English spanner (Chiave inglese)
Dawn (Alba)
Whisper (Sussurrae, bisbigliare/ sussurro/bisbiglio)
Agony (Agonia)
Room service (Servizio in camera)
Discover (Scoprire)
Wisky
Indelible (Indelebile)
Nightly (Ogni notte/ogni sera)
Routine
Yesterdey (Ieri)








English Spanner {Chiave inglese}




La cosa era alquanto strana, ma almeno andava sul sicuro.
Non avrebbe dovuto farsi nessun problema esistenziale come “E se non le piacesse?”, o “ E se lo rifiutasse”, o peggio ancora “ E se lo bruciasse?”, no, lui poteva stare tranquillo, perchè a lei poteva piacere solo una cosa.
L'unico ostacolo rimaneva nel comprare quella cosa e rispondere alle domande indiscrete del negoziante.
-Me ne può fare un pacco regalo?-
Il vecchietto aveva annuito gentile e si era messo all'opera. Ed si era ritenuto mentalmente fortunato, ma era risaputo che l'Alchimista d'Acciaio a volte correva troppo di fantasia.
-E' per un suo amico?-
Aveva chiesto infatti il vecchio con finto disinteressamento.
Edward aveva sobbalzato, colto in fallo. Arrossendo leggermente aveva distolto lo sguardo e farfugliato qualcosa che assomigliava tanto a un “No, è per la mia ragazza”
Il signore lo aveva guardato stranito e lui si era sentito sprofondare dalla vergogna, ma non aveva potuto mentire o come avrebbe spiegato la decisione di una carta regalo color pesca?
Si era sentito malissimo, umiliato, ma già quella sera la sua umiliazione divenne solo un lontano ricordo quando Winry gli sorrise tra le lacrime, reggendo tra le mani una chiave inglese e il luminoso anello nascosto in essa.
Era un giusto scambio equivalente?
No, perchè lui aveva ottenuto molto più di ciò che aveva dato, chiave inglese in testa inclusa.







Angolo Autrice:

Non c'è molto da dire, mi sembrava carina l'idea di Ed che chiedeva a Winry di sposarlo regalandole una chiave inglese XD

Edited by °°°bacinaru°°° - 18/10/2009, 13:16
 
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yaya_ginny
view post Posted on 16/10/2009, 13:09




e in effetti hai ragione!!quanto è stata carina questa ff!!!ho letto i tuoi temi e mi piacciono!troppo carina complimenti!^^
 
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view post Posted on 18/10/2009, 12:17
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grazie yaya^^



Dawn {Alba}




Il trascorrere della vita non è un qualcosa che si può manipolare a proprio piacimento, va avanti qualunque cosa accada, è celere e relativamente breve.
Non importa quanto si possa vivere – trenta, cent'anni – il tempo a disposizione non è mai abbastanza.
Ci sono cose che non si ha mai il tempo di fare, ci sono questioni che rimarranno sempre in sospeso e ci sono sentimenti che non saranno mai capiti in tempo.
Ed è ironico che alla fine la morte sia sempre così lenta..
C'è chi muore dopo pochi minuti, è c'è chi deve attendere la morte per ore e ore.
Edward non sapeva come definirsi: era morto? O vivo?
Si sentiva vivo quando ogni giorno era costretto a mangiare, a camminare, costretto a vivere.
Eppure, al contempo, si sentiva perso, stanco, come se nulla più gli importasse, come se la sua vita fosse giunta al termine.
Alla fine aveva optato per una via di mezzo, sospesa tra la vita e la morte, era come essere immerso in un eterno tramonto, dove non c'era né l'alba, né la notte.
Più o meno era così, non aveva le capacità di fermarsi a guardare il cielo il mattino presto, nonostante il tempo non gli mancasse, ma quella lastra striata di rosa e di arancio, per lui, non era altro che uno spazio al di sopra della superficie terrestre che giocava a tingersi d'arcobaleno.
Avrebbe preferito la notte, ma anche essa gli era indifferente, un momento come un altro per chiudere gli occhi e lasciarsi cadere nell'oblio.
Per lui non esisteva altro che il tramonto: bello, caldo, accogliente, ma miserabilmente incerto.
Edward si era domandato spesso dove fosse finita la sua alba, almeno fino a quando non si era accorto di averla avuta sempre a portata di mano, ma la vita è breve e lui lo aveva capito troppo tardi.

-Nii-san! Guarda quanto è bella l'alba questa mattina!
Alphonse si precipitò entusiasta alla finestra di quella umile dimora, piccolo bambino ingenuo che sorrideva ad un cielo che gli aveva voltato le spalle.
Edward rimase steso supino sul lettino che lo aveva ospitato per quella notte tinta d'arancio, lanciò un'occhiata sfuggevole a suo fratello e poi tornò a guardare il soffitto martoriato sopra la sua testa. Chiuse lentamente gli occhi e una flebile luce, dolce e calda, gli riscaldò la mente, mentre occhi d'acqua e luminosi raggi di sole lo osservavano da lontano, irraggiungibile volto di bambina.
Dischiuse di poco le palpebre, dissolvendo la confortevole luce dei ricordi, e un sorriso stanco si accentuò sulle sue labbra, su quel piccolo cuore lasciato incompleto.
-Già, è proprio bella-











Angolo Autrice:


Ecco qui il secondo capitolo! Ambientato posto-film ( lo odio, ma è perfetto come fonte di ispirazione ç.ç)

Ora due precisazioni, di cui certamente non avrete bisogno, ma meglio essere previdenti XD
Quando dico notte tinta d'arancio è perchè, appunto, Ed continua a vedere nient'altro che il tramonto della sua vita.
Considera Winry la sua Alba ( occhi d'acqua e luminosi raggi di sole […] irraggiungibile volto di bambina ), e riesce a vederla solo nei suoi ricordi, ma anche in questi la sua alba è lontana, irraggiungibile.
Ecco, penso di aver spiegato il mio pensiero contorto XD

PS: Ho postato tutti i temi el primo post^^
 
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view post Posted on 19/10/2009, 19:56
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Whisper {Sussurro}






Restare bambini è impossibile ed è scientificamente provato.
Winry credeva di saperlo bene, ma non lo comprendeva del tutto.
Quando era bambina si divertiva spesso a correre tra le spighe di grano che in estate crescevano nei campi di Rosembool, così alte da arrivarle fin sopra la testa; le piaceva anche fare il bagno nel fiume, sentire l'acqua fresca e cristallina lambirle la pelle; quando era bambina rideva, sempre, per ogni cosa, anche per la più stupida, idiota e insignificante.
Ora non le era più permesso, non poteva correre nei campi di grano, lì in città non ce n'erano, non poteva fare il bagno nel fiume perchè non ci sarebbe più stata nessuna mamma o nonna a prendersi cura di lei quando si sarebbe beccata un bel raffreddore, e anche ridere le sembrava appartenesse a un ricordo lontano, non rammentava più come fosse farlo come un tempo, senza pensieri, non ci riusciva.
Quando era bambina parlava sempre con Ed, si sussurravano a vicenda cose da bambini e, quando Al chiedeva loro cosa si stessero dicendo, entrambi ridevano.
Winry ricordava il respiro caldo di Edward che le solleticava il collo, poi l'orecchio quando non riusciva a capire bene. Era divertente, caldo, ingenuo.
Era una bella sensazione.
Quella sera Edward aveva bussato piano alla sua porta, probabilmente era appena tornato, e l'aveva trovata aperta.
Era entrato incerto per controllare che fosse tutto apposto e aveva trovato Winry distesa sul divano, ancora vestita.
Lo aveva aspettato fino a tardi, ma alla fine era crollata.
Winry mugugnò qualcosa nel sonno, aveva avvertito una presenza familiare, ma era troppo stanca e intontita per destarsi, sperò solo che chiunque fosse entrato in quella stanza se ne andasse il prima possibile e la lasciasse dormire in pace.
Eppure Edward restava lì, fermò sulla soglia, e lei lo sentì.
Non aprì gli occhi, non capendone neanche il motivo, e quando udì i suoi passi – dal suono così distinto – farsi sempre più vicini nella penombra della stanza trattenne il respiro.
All'improvviso non sentì più nulla, Winry pensò subito che se ne fosse andato via.
E rabbrividì quando il dolce respiro di Ed le solleticò il collo.
-Buonanotte, Winry-

Era stata una bella sensazione, dolce, affettuosa, intrisa di un qualcosa che in quel momento le era stato difficile definire, ma era stata una sensazione diversa da quella che avvertiva da piccola.
Ecco perchè non si può restare bambini per sempre, perchè anche un semplice sussurro assume mille significati diversi.









Angolo autrice:


Vi è piaciuto il "Sussurro della buonanotte" ?? XD ( Ma non era il bacio ?.? nd: Ed ) ( Zitto, il sussurro era più romantico u.u )
E poi Ed quando sussurra non è tremendamente sexy?? XD
Uhm...a parte gli scherzi, questa flash l'aveva già pronta, ma non mi piaceva come era venuta e l'ho riscritta, eppure ancora non mi piace <_<
Bah, mi affido al vostro giudizio XD
Perchè l'idea, me lo dico da sola XD, è bella, io adorerei una scena dove Ed da la buonanotte a Winry sussurrandoglielo nell'orecchio *ç*, spero solo di essere riuscita a renderlo bene u.u''
 
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view post Posted on 21/10/2009, 18:58
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Agony {Agonia}




Si lasciò accarezzare docilmente dalla leggera brezza d'autunno, percependo nel vento un delicato odore di rugiada. Ne inspirò a fondo il profumo salato che solo tra quei sentieri poteva assumere, le piaceva, pareva che ormai non ne potesse più far a meno.
Erano trascorsi due anni dalla sua scomparsa, ma nonostante fosse passato del tempo – tanto anche – andare a fargli visita non era diventata un'abitudine.
Restava lì ad osservare il suo nome inciso nella bianca lastra di pietra, accarezzandolo talvolta con le chiari iridi color cobalto.
Le piaceva perdersi nei ricordi, anche se ciò le faceva male, ma non le importava.
Desiderava solo che quegli istanti rimanessero tali, immutabili come in una fotografia, isolati dal resto della sua vita.
E l'agonia la prendeva, la cullava e la feriva, implacabile,
Eppure a Winry andava bene così, perchè lei non voleva dimenticare.
Aveva accettato la cosa già da tempo, ormai non era più una bambina, ma ciò non le impediva, almeno in quei momenti, di continuare a vivere nel passato, di prendere e restare a specchiarsi in quei piccoli frammenti della sua vita, anche se dopo si ritrovava sempre con le mani graffiate.
A lei andava bene così.
-Comincia a far freddo, dovresti tornare a casa-
Le sua voce la riportò bruscamente alla realtà, come fosse stata immersa in una doccia gelata, ma non si voltò a guardare chi le fosse venuto incontro né rispose, rimase in silenzio.
Edward l'affiancò molto lentamente, cercando di fare il meno rumore possibile, restio dal distoglierla dai suoi pensieri.
Si piegò in avanti, lasciando cadere il piccolo mazzo di fiori bianchi presi per l'occasione, anche quelli profumavano di rugiada.
Rimasero così, senza parlare, senza guardarsi, ognuno perso nei propri pensieri, finchè non fu la sua voce, quella di Winry, ad infrangere il loro silenzio.
-Ed...è così terribile voler continuare a vivere nel passato?
Edward la guardò in tralice, non sapendo cosa rispondere.
Era sbagliato vivere di ricordi? Sì
Ma come poteva dirglielo, non ne aveva alcun diritto, perchè lui in primis non facevo altro che andare avanti continuando a vivere nel passato, non riusciva a lasciarsi tutto alle spalle, non ci riusciva.
-Puoi piangere se vuoi-
Disse semplicemente, sviando così il discorso che non sarebbe mai stato in grado di sostenere.
Winry accarezzò con una mano l'incisione che riportava il nome di “Maes Hughes”, sorridendo appena.
-Non posso, Ed. Me l'hai promesso, no? La prossima volta dovrò piangere di gioia-
Edward increspò le labbra in un sorriso, e delicato posò la sua mano sana su quella piccola e delicata di lei, facendole adagiare entrambe sulla superficie levigata in pietra. Piano scivolarono giù, fin lungo fianchi, rimanendo strette tra loro, in un caldo legame che sapeva di rugiada,




perchè si sa che l'agonia è più dolce se vissuta insieme.










Angolo autrice:


Beh, questa mi piace un pò di più, ma siccome la mia indole avversa vuole che io non sia mai pienamente soddisfatta di ciò che scrivo, la fine non mi convince XD Non so, la trovo un pò così, bho, sarà una mia impressione XD
Volevo scrivere qualcosa su Hughes e c'è l'ho ficcato qui in mezzo, trovando l'appiglio perfetto con l'agonia che Winry prova per la sua scomparsa ( ma anche Ed u.u).
 
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view post Posted on 28/10/2009, 19:33
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Room Service {Servizio in camera}




Edward aveva sempre detestato essere considerato un bambino, un poppante bisognoso di attenzioni, piccolo e indifeso, ma in quel periodo avrebbe trasmutato oro – rischiando anche di andare in galera – purché tornassero quei giorni dove era lui ad essere accudito e non il contrario.
-Ed!-
Il famoso Alchimista d'Acciaio, ridotto in schiavitù, lasciò cadere pesantemente la testa sul tavolo, le braccia penzoloni e il viso di chi era interiormente ed esteriormente distrutto.
-Ed!-
Infernali, ecco come avrebbe definito quei giorni, quei mesi a dir la verità.
Ed di qua, Ed di là!
“Edward, mi porti un caffè?”
“Edward, mi compri una torta al cioccolato?”
“Edward, stai attento a non bruciare la cena!”
“Edward! Mi porti un bicchiere di latte?!”
Non ne poteva più.
Era stressato, frustrato e insoddisfatto.
La sua vita era così schifosamente perfetta fino a quando non aveva fatto quella cosa.
Certo, non era proprio brutta, ma a volte avrebbe preferito aspettare ancora un po' e godersi i suoi poveri vent'anni. Non aveva già sofferto abbastanza, lui?
-Edward!-
Il ragazzo sbuffò, invocando tutte le divinità di sua conoscenza perchè gli dessero la forza di rialzarsi.
Alla fine si arrese e quasi si trascinò nell'altra stanza.
Winry era distesa nel letto, i lunghi capelli color del grano lasciati liberi sulle spalle le accarezzavano delicatamente il collo, mentre i suoi occhi, azzurri come il cielo di campagna sotto il quale erano cresciuti, si alzarono dal piccolo libro che stavano leggendo e si posarono su di lui.
La ragazza si accigliò pericolosamente, guardando il biondo alchimista con cipiglio severo.
-Era ora! Sono già quattro volte che ti chiamo!-
Lo rimproverò, per poi tornare come se nulla fosse accaduto alla sua lettura.
Edward borbottò qualcosa di incomprensibile, ma stette ben attento a non farsi udire, conscio del fatto che la chiave inglese posata sul comodino accanto al letto avrebbe potuto cambiare posizione da un momento all'altro, magari finendo sulla sua testa.
Con passo stanco, e di chi avrebbe desiderato trovarsi in qualsiasi altro posto pur di non essere lì, si avvicinò al giaciglio della ragazza e continuò a borbottare.
-Che c'è Winry?
Per fortuna era riuscito a mantenere la voce incolore.
Lei alzò nuovamente la testa e gli sorrise, guardandolo dritto negli occhi.
-Mi porteresti un po' di miele?-
Ed dovette ricorrere a tutte le sue forze per non cadere a terra e fingersi morto, anche se forse non ci sarebbe neanche stato bisogno di recitare, e con pazienza annuì ed uscì dalla camera.
Tornato in cucina cominciò a rovistare in tutti i mobiletti della stanza, alla ricerca del miele perduto. Quando poi, dopo aver messo tutto sottosopra, si accorse che il miele era posato semplicemente sul tavolo, ebbe la forte tentazione di gettarsi dalla finestra, ma per fortuna si esimé dal farlo, o che fine avrebbe fatto quei dannati gattacci che Alphonse continuava a raccogliere per la strada?
Suo fratello era ossessionato dai gatti, a volte gli faceva anche paura, ma dato che abitava nell'appartamento di fronte al suo e che quei “cosi” se li teneva a casa sua, non vi era alcun problema.
Edward sospirò affranto e, afferrato il miele e un cucchiaino, decise di tornare dalla sua “cara” Winry.
-Oh, grazie Ed!-
La ragazza afferrò di tutta fretta il barattolino dorato e vi immerse senza preamboli il piccolo cucchiaino, che si circondò subito di quella pastina mielosa e tutta appiccicosa. Lo mise in bocca e sorrise soddisfatta, proprio come una bambina.
Ad Edward fece tenerezza, forse non era tanto male quella situazione.
Si allontanò, doveva ancora finire di compilare alcune schede che gli aveva affibbiato quello scansafatiche di Mustang, ma appena fu sul ciglio della porta, la voce cristallina di lei richiamò nuovamente la sua attenzione.
-Senti Ed...-
Davvero, era arrivato al limite.
Si voltò piano, così piano che nel frattempo una lumaca avrebbe fatto in tempo a vincere la maratona di Rosembool, e la guardò in cagnesco.
-Winry....-
Marcò bene la pronuncia del suo nome. Stava facendo una fatica immane per non urlare
-...mi hai preso per il tuo personale room service?-
Era sicuro che dalle proprie orecchie uscisse del fumo.
Winry lo guardò dapprima sbigottita, poi, con gran frustrazione di Ed, scoppiò a ridere.
Edward avrebbe volentieri accettato di accudire un gatto di Al pur di allontanarsi da lì, ma non era possibile e quindi si limitò ad abbassare la testa, rassegnato ad ascoltare quelle risa da bambina e le sue conseguenti richieste.
-Ed...-
Lo richiamò lei con uno strano tono di voce.
-Mmh?-
Lui rispose quasi meccanicamente.
-Me lo dai un bacio?-
L'alchimista d'Acciaio alzò la testa di scatto, spiazzato da quelle parole che assolutamente non si aspettava.
Niente cioccolata? Niente caramelle? Niente di niente? Solo....un bacio?
Arrossì, nonostante non fosse di certo la prima volta che baciava sua moglie, ma Winry aveva sempre avuto questo effetto su di lui, sempre, fin da quanto erano bambini.
Le si avvicinò, posò i palmi delle mani sui lati del letto e, piegandosi in avanti, quasi con timidezza, le diede un bacio, lento e dolce, senza andare oltre.
Con una mano le accarezzò il viso delicato, sfiorandolo con attenzione, come fosse stato di porcellana, mentre il libro che Winry reggeva tra le mani scivolò via, posandosi silenzioso sulle coperte.
Era tutto perfetto, almeno fino a quando Ed non tentò di approfondire quel contatto che tanto gli era mancato e Winry, come sempre, glielo negò.
-Ed, non puoi-
Lo rimproverò, pur non riuscendo a nascondere del tutto il sorriso divertito che le si era dipinto sulle labbra.
Ed la guardò con gli occhi da cucciolo bastonato.
-Winry, non puoi rifiutare, altrimenti che razza di servizio in camera sarei?-
La ragazza rise, non potendone fare a meno, e scosse piano la testa.
Edward chinò il capo sbuffando.
Voltò la testa leggermente di lato, imbronciandosi come un bambino, e guardò intensamente l'enorme pancione di Winry.
-Vedi di nascere il prima possibile, se non vuoi avere tuo padre sulla coscienza!-
Scherzò, ricevendo in testa la cara amica inglese.
-Ed, non mettergli fretta!-
Accidenti, esistevano modi e modi per dire una cosa!
-Winry, ma ti sei be...!-
Winry lo aveva afferrato per il colletto e gli aveva dato un altro bacio, interrompendo quelle che sarebbero state soltanto inutili parole.
-Ed...-
Gli sussurrò sulle labbra.
-Mmh?-
Chiese lui, ancora un po' intontito.
-Sei davvero un ottimo room service!-
E scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi, sotto lo sguardo esasperato di un povero alchimista sessualmente frustrato.







 
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yaya_ginny
view post Posted on 17/12/2009, 18:05




è spettacolare!!!l'ho sempre detto! nn vedo l'ora che aggiorni su efp sto fremendo d'ansia!!!adoro queste tue ff*____*
 
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6 replies since 15/10/2009, 23:09   224 views
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