guerra d'Ishibar

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lovegreed4ever
view post Posted on 8/7/2009, 21:12




Devo dire ke il volume 15, interamente dedicato alla guerra d'Ishibar mi ha molto colpito. Ogni tanto quando sento notizia di guerra al telegiornale ci penso e spero che non accadano le stessa crudeltà. Perché fin che è un fumetto va bene, ma nella realtà non dovrebbe succedere niente del genere.


Dubash correva. Gli occhi quasi chiusi per non vedere i cadaveri che ricoprivano il terreno.
Le urla risuonavano insieme alle esplosioni. Un pezzo di un palazzo franò davanti a lui e fu costretto a cambiare direzione. Non si fermò. Era sicuro che se lo avrebbe fatto sarebbe morto. All'improvviso comparvero dei soldati davanti a lui. Si fermò di colpo guardandosi intorno con disperazione. Un soldato sparò mancandolo di poco. Una casa li vicino aveva la porta d'entrata quasi divelta. C'era solo da sperare che avesse una porta sul retro altrimenti lo avrebbero preso come un topo in gabbia. Si diresse correndo verso la casa. Gli altri soldati aprirono il fuoco su di lui. Un dolore lancinante lo scosse quando un proiettile gli trapassò la spalla. Un altro gli ferì di striscio la gamba. Annaspò rischiando di cadere. Riprese l'equilibrio e con una spallata buttò giù la porta. Un altra fitta lo pervase.
Cadde in ginocchio. La vista gli si annebbiò. Avrebbe voluto fermarsi lì, a riposare. Solo un attimo.
Strinse i denti e si costrinse ad alzarsi in piedi. Sbandò andando a sbatter contro il muro. Poi fece un altro passo senza staccarsi dalla parete. Si fece avanti lasciando una striscia di sangue sull'intonaco.
Quando il muro finì, dove prima doveva esserci una porta, Dubash cadde di lato. Quando toccò terra un'altra fitta lo scosse. Il suo respiro pesante accompagnato dal suo cuore che batteva all'impazzata sembrava riempire il mondo. Non sentiva più le urla, le esplosioni, gli spari. La porta del retro era davanti a lui. Avrebbe solo dovuto attraversare la stanza.
Si sdraiò a pancia in su tenendosi con una mano la spalla ferita.
“Mi arrendo” pensò “È finita...”
<< Maggiore...>>
<< Voi restate fuori. Ci penso io>>
Dei passi si avvicinarono. Dubash intravide una persona sulla soglia della stanza. In mano una spada sporca di sangue. Si avvicinò al ragazzo guardandolo quasi con compassione.
Sui palmi delle sue mani si intravedevano dei cerchi alchemici. Puntò la spada la collo di Dubash che chiuse gli occhi.
“Ishivara, ti prego, proteggi la mia strada fino alla casa dei miei antenati...” pregò.
Ma l'alchimista esitava. Dubash riaprì gli occhi per posarli su quelli dell'uomo.
Il soldato si morse il labbro. Ci fu una reazione alchemica e la sua spada divenne cenere sgretolandosi a terra.
<< Vedi di salvarti ragazzo...>> sussurrò chinandosi su Dubash. Recuperò da una tenda li vicino un pezzo di stoffa con cui fasciò velocemente le ferite del ragazzo.
<< Poco più a nord, nel distretto del Kanda, ci sono dei medici. I dottori Rockbell...loro ti aiuteranno. Buona fortuna...>>
Si allontanò lanciandogli un ultima occhiata prima di uscire dalla stanza.
<< È morto. Andiamo >> lo sentì dire Dubash.
Fissò il soffitto pensando al perché di quel gesto. Il suo respirò cominciò a farsi più calmo. Grazie a quelle fasciature di fortuna il flusso di sangue aveva rallentato.
“Mi riposo un attimo” pensò Dubash con la mente annebbiata “così non riuscirò mai ad andare da nessuna parte...”
Chiuse gli occhi e in un attimo cadde in un sonno inquieto.


Delle persone si aggiravano tra le macerie. Silenziose si nascondevano di ombra in ombra.
I soldati si erano ritirati al loro campo, lontano da quella parte della città, ma nonostante tutto si muovevano con prudenza. Raccoglievano armi e tutto ciò che poteva tornare ancora utile. Entrarono in una delle poche case ancora in piedi dopo le esplosioni dell'alchimista Scarlatto, depredandola quasi di tutto.
In una stanza trovarono il corpo di un ragazzo.
<< Così giovane...>> sussurrò uno.
Un altro si chinò su di lui posandogli due dita sul collo.
<< Ma...respira ancora!>>
I due uomini si scambiarono uno sguardo, stupefatti.


<< È l'unico sopravvissuto dei combattimenti di oggi >>
Qualcuno gli tocco la ferita alla spalla e Dubash sussultò svegliandosi.
Si guardò intorno confuso, gli occhi semichiusi. L'odore del sangue si sentiva forte nella stanza.
<< ...l'unico...? >> una voce femminile sussurrò con tristezza quella frase.
Dubash si voltò a guardare la persona che lo stava medicando, intravedendo una donna. Sgranò gli occhi quando vide che il colore della sua pelle era chiaro.
Spaventato si mosse sullo stetto lettino. Inevitabilmente cadde a terra, sbattendo la spalla ferita. Preso dal dolore non riuscì a muoversi, rimanendo raggomitolato a terra.
<< Fermati o le ferite si riapriranno! >> gli disse la donna cercando di avvicinarsi.
Dubash cercò di muoversi, per allontanarsi, ma poi ci rinunciò: era inutile. Era in mano ai soldati di Ametrist e in quelle condizioni non sarebbe riuscito a scappare.
La donna gli si accostò poggiandogli una mano sul braccio con espressione preoccupata.
Dubash si sorprese di vederla sinceramente preoccupata. Rockbell, quel cognome che gli era stato detto dal soldato che gli aveva risparmiato la vita....non poteva essere di Ishibar.
La donna gli si scostò e delle mani lo presero da dietro sollevandolo. Dubash le guardò. Pelle scura. Si girò di scatto a guardare quella persona in viso. Occhi rossi.
L'uomo sorrise.
<< Non ti preoccupare >> gli disse facendolo risdraiare sul lettino. << I dottori Rockbell saranno pure di Ametrist ma sono brava gente >>
<< Dottori...Rockbell? >> chiese Dubash con voce roca.
L'uomo annuì porgendo dell'acqua al ragazzo. Dubash la prese buttandola giù con foga.
Si asciugò la bocca sul dorso della mano guardandosi intorno. La donna si muoveva da una parte all'altra della tenda che fungeva da ambulatorio di fortuna. Con lei un uomo alto dai capelli biondi, probabilmente il marito. C'erano feriti ovunque e alcune persona d'Ishibar cercavano di aiutare come potevano.
Si. erano dottori di Ametrist che aiutavano la gente di Ishibar. Avrebbe dovuto immaginarselo, dopo tutto anche Ishivara lo diceva. Un popolo non è buono o cattivo. Ogni persona e responsabile di se stessa. Gli abitanti di Ametrist non erano tutti marci come alcuni del popolo di Ishibar non erano proprio brave persone.
<< Riposati ancora un po'>> gli disse l'uomo dandogli una pacca sulla spalla sana << Ma quando stai meglio ti pregherei di lasciare il lettino libero.>>
Dubash decise di scendere subito dal letto, per lasciarlo a qualcun altro. I feriti non smettevano di arrivare in quella misera tenda che, di ospedale, aveva solo in nome.
Si andò a sedere per terra in un angolo in cui non dava fastidio. Si sentiva perso. Cosa poteva fare ora? Non aveva più una casa, non aveva più familiari. La gente d'Ishibar era come un'unica famiglia, ma non era la stessa cosa. Era solo.
Ma in mezzo a tutta quella desolazione e a quella morte c'erano i dottori Rockbell, che si affaccendavano tanto a guarire vite di persone che non conoscevano, che avrebbero dovuto definire nemici.
Dubash sospirò. Non aveva dove andare, non aveva più una vita, quindi valeva la pena restare per aiutare quelle due persona tanto buone d'animo a salvare altre vite.
Una fitta lo scosse quando mosse malamente il braccio.
“Gli aiuterò quando questa spalla andrà meglio però...”

Nel giro di qualche settimana la ferita di Dubash migliorò. Il ragazzo aveva passato quel poco tempo, ma che sembrava così interminabile con la guerra accanto, ad aiutare i dottori Rockbell.
All'inizio si era limitato a lavare le bende sporche e a distribuire il poco cibo ai feriti e a chiunque venisse da quelle parti in cerca di un posto dove fermarsi, momentaneamente al sicuro dai soldati.
I dottori Rockbell lottavano ogni giorno contro i pregiudizi che la gente di Ishibar aveva ormai verso Ametrist.
<< Non mi farò curare da un lurido abitante di Ametrist! >> gridò un uomo. Dubash sospirò. Perché non si facevano curare e basta?
Si avvicinò alla dottoressa, che pregava il paziente di calmarsi con la sua solita gentilezza.
<< Voi avete ucciso mia sorella e mia moglie! >> continuò l'uomo ignorando la flebile protesta della donna. << Dovete andarvene via dalla nostra terra! >>
<< Smettila!!! > gli gridò Dubash << Non vedi che sta cercando di aiutarti? Ha salvato un sacco di persone e non vedo perché dovresti insultarla!>>
<< Dubash, non voglio che gridi così...>> lo riprese la dottoressa poggiandogli una mano sulla spalla. << Può dire quello che vuole, basta che si faccia medicare in fretta. Ci sono altre persone che hanno bisogno di cure e più protesta più tempo togli a loro >>
L'uomo si azzittì, guardando con rabbia sia la dottoressa che Dubash. Alla fine cedette, facendosi avvicinare dalla donna.
A Dubash sfuggì un mezzo sorriso. La dottoressa parlava piano e con calma, ma le sua parole erano sempre così forti da riuscire a zittire tutti.


<< Chiunque può scappare lo faccia subito! >> esclamò il dottor Rockbell << I militari stanno arrivando, dovete andarvene! >>
<< Anche lei dovrebbe farlo dottore! >> protestò Dubash.
Il dottor Rockbell lo prese per le spalle guardandolo negli occhi.
<< Noi siamo di Ametrist, non ci torceranno un capello. Siete voi che rischiate. >>
<< Ma...>> protestò il ragazzo.
<< Devi andartene anche tu.>>
<< Dottoressa...!>> disse Dubash voltandosi verso la donna in un disperato appello. La dottoressa sorrise.
<< Noi rimarremo >>
Il dottor Rockbell strinse forte Dubash, scompigliandoli affettuosamente i capelli.
<< Preparatevi a partire. Tutti. >>
All'improvviso un urlo squarciò l'aria:
<< COSA SIGNIFICA QUESTO? >>
Tutti si voltarono verso uno degli ultimi feriti. Aveva la maggior parte del corpo fasciata. Unica parte illesa il braccio destro che portava impresso un complesso tatuaggio. Si agitava nel letto, guardandosi inorridito il braccio. Continuò a gridare agitandosi. Qualcuno cercò di fermarlo, ma non c'era niente da fare...sembrava impazzito.
<< Dei sedativi, presto! >> gridò il dottor Rockbell.
<< Non ce ne sono più...>> disse una donna avvicinandosi << Gli abbiamo finiti con il paziente di prima! >>
<< Bisogna tenerlo fermo! >> disse la dottoressa avvicinandosi.
<< Un alchimista di stato...Gente di Ametrist...>> lo sentì sussurrare Dubash. Poi la mano dell'uomo si allungò sul tavolo vicino, stringendo un coltello lasciato incustodito. Dubash lo vide con orrore alzarsi, muovendo un passo insicuro verso i dottori.
<< Non vi perdonerò mai! >> gridò alzando la lama sopra la testa
Dubash non fece in tempo ad avvertirli. Il dottore cercò di fare da scudo, mettendosi tra il coltello e la moglie, ma fu inutile.
Marito e moglie caddero a terra in una pozza di sangue.
Dubash li guardò paralizzato. Lentamente spostò lo sguardo sull'uomo che camminava barcollando verso l'uscita della tenda. Nessuno cercava di fermarlo troppo shockati dall'accaduto, tutti con lo sguardo fisso sui coniugi.
Ma Dubash non poteva sopportarlo.
Gli si avventò contro, tirandogli un pugno sul viso fasciato.
Il ferito si fermò quando venne colpito, ma non sembrò avere alcun effetto su di lui. L'uomo strinse i pugni con rabbia. Diede una spallata a Dubash facendolo cadere a terra. Il ragazzo batté la testa e nel giro di poco perse i sensi.

Dubash si risvegliò in mezzo al deserto, Rèim, altro aiutante dell'ospedale con cui aveva stretto u buon rapporto, lo portava a spalle, facendo una fatica immane sotto il sole.
Al ragazzo girava la testa. Tra i pensieri confusi si aggirava però un senso di colpa.
I dottori sono morti. Io non ho fatto niente per salvarli né per vendicarli.
<< Quell'uomo...qualcun altro ha...? >> chiese Dubash.
Rèim scosse la testa.
<<dopo il tuo esempio ci hanno provato, ma...forte come una tigre e...pieno di rabbia ha ferito altra gente.>>
Dubash digrignò i denti con rabbia. Quell'uomo. Aveva ucciso due persone che avrebbero fatto di tutto per aiutare il prossimo. Dubash stava per dire che avrebbero dato la vita per il prossimo, ma...lo avevano già fatto.
Ma poi la rabbia si sciolse, si sciolse in lacrime. Cominciò a piangere fragorosamente. Non solo per i dottori Rockbell. Finalmente riuscì a piangere anche per la sua famiglia togliendosi un grosso peso da cuore. Il respiro irregolare del pianto gli faceva girare ancora di più la testa, ma non poteva fermarsi. Doveva pianger fino all'ultima lacrima.
Rèim non disse niente, continuando a portarlo a spalle senza una parole. Ma Dubash fu sicuro di sentire una calda lacrima scorrergli sulle mani, aggrappate intorno al collo dell'uomo. Non era solo e condividere quel dolore.
Pregò per i dottori, prego perché Ishivara li accogliesse con benevolenze nel paradiso dei puri di cuore.



Storia finita....in modo tristissimo come raccontato nel volume 15.
scusatemi se ho scopiazzato un po da quell'albo ma...la storia è andata così, e io nelle mie fanfiction cerco sempre di scrivere cose che non modifico gli eventi raccontati nel manga U.U è una questione di principio.

Edited by lovegreed4ever - 19/9/2009, 21:46
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 19/9/2009, 20:47




modificato è finito!
 
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hitsu95
view post Posted on 20/9/2009, 15:47




conratulations!
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 22/9/2009, 22:11




ke triste però....scar come personaggio mi piace, ma questa non gliela perdono!
 
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hitsu95
view post Posted on 23/9/2009, 19:05




anche ame piace davero stiloso!
 
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Kyla
view post Posted on 26/9/2009, 21:10




Gran bella storia, complimentoni Lovergreed. E' raccontata davvero bene e mi è piaciuta davveno molto l'inizio. Non sono arrivata ancora al volume 15 (sono ancora al 7, prima che arrivo al 15 passano minimo minimo vent'anni :jec: ) spero comunque di leggerlo presto anche a costo di fare un salto abbastanza lungo.
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 3/10/2009, 22:04




oddio! quindi in un certo senso ti ho fatto spoiller! scusa! xò sono contenta che ti sia piaciuta ^^
 
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Kyla
view post Posted on 3/10/2009, 22:06




Non hai fatto spoiler, avevo già in mente di andarmi a comprare il volume 15 e di fare un salto come ho fatto dal tre all'undici (ma guarda te che combino, un macello :asd: )
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 24/10/2009, 14:20




regalino ^^



 
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Kyla
view post Posted on 26/10/2009, 22:38




Che belle pagine, mi devo comprare il volume 15 U__U
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 27/10/2009, 22:20




eccoti finalmente!!!!

SPOILER (click to view)
devi postare l'immy x il contest...
 
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Kyla
view post Posted on 28/10/2009, 16:27




Oh cavolo hai ragione scusami :o_o:
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 28/10/2009, 22:04




scade il 2 e in più in questa sezione ho messo anche un altro capitolo di Letizia ^^
 
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Kyla
view post Posted on 28/10/2009, 22:06




Perdonami ma con questo computer del cavolo ho potuto connettermi sono ieri e sto ancora cercando di sistemare alcune cose :o_o:
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 28/10/2009, 22:19




vai tranquilla..era solo x avvertirti. ci credi? letizia ha risparmiato una persona!
 
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15 replies since 8/7/2009, 21:12   511 views
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