Uno schiavo per amante

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view post Posted on 11/4/2009, 18:04
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un paesino al di la del di

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Capitolo 1

In un regno chiamato Suliz, situato presso il lago di Sulizan la vendita degli schiavi non era ancora proibita, i nobili li compravano e vendevano a loro piacimento come se era una cosa alquanto naturale.

Gli schiavi erano usati per i lavori più umili e miserevoli, erano maltrattati e frustati anche se non c’era motivo.

Un giovane ragazzo dai lunghi capelli biondi, con dei bellissimi occhi azzurri, il suo volto era di una bellezza inimmaginabile, troppo bello per essere uno schivo, ecco cosa pensassero le donne che lo vedevano lì, legato su quel gradino di quel mercato, ogni donna che passava desiderava che quello fosse il proprio cavaliere e non uno schiavo che prima o poi sarebbe morto di fame, o stremato dal lavoro. Il suo corpo non era magro come tutti quelli presenti, era muscoloso quanto bastava per poter sopravvivere un bel pezzo.

Il suo nome era Amlir e veniva da un’importante famiglia reale di un regno conquistato da un reame lontano, era di sangue pure insomma, valeva molto di più di uno schivo qualsiasi.

Amlir era buono, dal cuore puro aiutava tutti quelli in difficoltà quando era il principe tutto lo conoscevano in qualsiasi regno ed anche in questo, ma non sapevano che aspetto avesse non sapevano che fosse proprio lui Amlir, quel bellissimo ragazzo che stava per essere venduto.

Amlir ormai era rassegnato, sapeva in cuor suo che se avrebbe provato a scappare lo avrebbero ripreso e frustato, ad un altro schivo era successo e lui per difenderlo aveva morso il braccio della persona che lo stava frustando, così lo fece scappare ma al suo posto toccò a lui subire quella violenza, ma a lui non importava, se il dolore che provava serviva ad aiutare le persone era felice di provarlo, e riusciva a sopportarlo con facilità.

Il cibo non era di migliori, anzi non era proprio vero cibo, solo una fetta di pane al giorno che gli gettavano davanti ai piedi, ma lui lo offriva a chi ne aveva più bisogno, agli altri schiavi molto magri e deboli per sopravvive, e lui come sopravviveva? Infatti, non mangiava stava dimagrendo un po’ ma a lui non importava.

Un giorno però tutto questo finì, il principe del regno Axel, decise di comprare all’insaputa del padre un compagno, un giovane compagno che avrebbe esaudito ogni suo desiderio più intimo. Axel aveva un grosso segreto che non poteva raccontare a nessuno, altrimenti lo avrebbero scacciato dal regno, lui non era un ragazzo come tanti, non amava le donne, ma si era sempre sentito attratto dagli uomini, e a chi lo poteva dire, al padre? No di certo, anzi a lui non l’avrebbe nemmeno dovuto accennare, perché sapeva che già da qualche tempo il re gli stava cercando una moglie per creare eredi.

Axel ormai lo aveva visto, aveva visto Amlir, come non l’aveva potuto notare? Era lì davanti ai suoi occhi, in piedi con un fisico perfetto, proprio quello che cercava, lo guardò più attentamente e notò i suoi occhi e rimase incantato a guardarlo per un interno minuto, finché non vide che il pane che aveva sotto i piedi, lo aveva dato a quello più vicino a lui. La cosa lo colpì molto, non sapeva che ci fossero persone così, non pensava che quelle persone potessero essere così buone, in vita sua non aveva mai conosciuto una persona con un animo così Nobile.

Axel iniziò a percepire una strana emozione, il suo cuore iniziò a battere velocemente, ogni istante che lo fissava, non gli era ami successo, nemmeno una volta, con tutti i nobili di titolo che conosceva, la nobiltà d’Amlir gli aveva già conquistato il cuore, era amore a prima vista, lo capì subito, doveva fare qualcosa lo doveva comprare, e non poteva permettere che quel ragazzo fosse venduto a qualche nobile che lo avrebbe maltrattato, lui lo doveva proteggere, lui lo doveva salvare, salvare da una vita miserevole, da una vita che gli avrebbe portato solo dispiaceri, una vita che non sarebbe stata mai felice, ma se lo avesse comprato lui, glia avrebbe dato il miglior cibo che potesse desiderare, un letto confortevole, e di sicuro che con il suo cuore l’avrebbe potuto aiutare, ancora non lo conosceva bene ma già pensava questo, voleva aiutarlo, questo era di sicuro amore.

Axel era cresciuto al palazzo reale, circondato da nobili che pensavano solo ai loro tornaconti, mentre lui si sentiva diverso, non si sentiva un principe, tutti lo ignoravano, non sapeva cosa fosse un amico, non n’aveva mai avuti se non immaginari quando era bambino, non aveva mai tutti lo trattavano solo l’erede al trono, che tra l’altro non voleva, perché la vita pensava che facesse schifo, ogni persona che veniva a palazzo non faceva altro che portagli regali che lui non desiderava, un giorno il padre gli disse che doveva ereditare il trono e che si sarebbe dovuto sposare con una donna molto ricca, ma lui non n’aveva voglia, aveva solo otto anni quando sentì questa cosa, ma non voleva, non con una nobile, a quei tempi non aveva ancora capito la sua passione per gli uomini. Accadde tutto quel giorno, quando era scappato dal palazzo andando al lago Sulizan e si era seduto sotto un albero, vide una donna che faceva il bagno con un uomo, guardando l’uomo si sentì attratto da lui, ma subito capì che none ra normale e col tempo iniziò ad argomentarsi sull’argomento nella libreria e capì cos’era l’omosessualità e che spesso era ripudiata, lesse tutte le informazioni quando aveva quattordici anni sapeva già che non avrebbe mai voluto sposarsi con la donna che gli avrebbe scelto il padre. Ora n’aveva ventidue e lì davanti ai suoi occhi c’era l’uomo dei suoi sogni, tra latro un principe dal cuore d’oro, il migliore ragazzo che avrebbe mai potuto trovare, ma lui questo ancora non lo sapeva.

Axel si avvicinò al venditore, e prese in mano una quantità enorme di soldi, ad occhio e croce erano più di 50000 Monz.

<< Salve principe Axel cosa vi porta qui? >> gli domandò il venditore contando i soldi dopo essersi leccato il pollice.

<< Vorrei uno schiavo >> disse cercando di non mostrare nessuna reazione per Amlir.

<< Ah bene, scelga quello che le fa più comodo, io vi consiglio questo >> si fermò vicino ad Amlir.

Amlir resto il più immobile possibile aveva sentito che fosse un principe e sapeva nel profondo che questo indicava che avrebbe lavorato per il re, e a lui questo non piaceva perché sapeva che questo re, non avrebbe mai vietato la schiavitù perché in fondo gli faceva comodo, persone che lavoravano per lui, costruivano strade e ed edifici, e dora il principe voleva farlo lavorar per lui? Non sapeva minimamente le sue intenzioni, ma pensava che non sarebbe stato felice, ma in fondo non poteva saperlo per il momento.

<< Questo è un principe, ha sangue blu nelle vene, vale molto di più di qualche schiavetto magrolino, guarda che fisico, sarebbe perfetto fargli fare i lavori più rudi, laverebbe per tre persone! >> continuò il venditore

Axel resto sorpreso che fosse un principe, dal gesto che aveva fatato non lo sembrava proprio, cioè tutti i nobili che conosceva non avrebbero mai fatto qualcosa del genere e capì che non era un come gli altri, e che il suo amore sarebbe cresciuto ancora di più nel tempo.

<< Ok lo compro! >> disse Axel mentre il venditore lo legò al cavallo.

Axel iniziò a cavalcare lentamente il più lontano possibile dai sudditi del padre, finché non arrivò in una strada vuota, dove nessuno lo avrebbe visto.

Amlir non capita le intenzioni di Axel, ma sapeva che sarebbe stato meglio non scappare, non scappare da lui, ormai lui gli apparteneva era il suo schiavo e se avrebbe disobbedito gli sarebbe costata la vita.

Axel si avvicinò al cavallo e sciolse il nodo che gli teneva legati le mani.

Amlir non capì le sue intenzioni, lo guardava sorpreso, voleva parlare con lui, ma non sapeva che dire, si lui essendo un principe conosceva le buone maniere, e sapeva come comportarsi con un principe, ma ora lui non aveva più nulla, en una casa, ne una famiglia, infatti, tutti i suoi parenti erano morti.

Amlir in quell’istante si aspettava di tutto, frustate, calci, schiaffi, ma un gesto, un gesto che non si sarebbe mai aspettato, le braccia di Axel le sentiva attorno a lui, lo aveva abbracciato.

<< Non vi preoccupate >> disse con Axel con una voce assicurante << Non vi tratterò male >>.

Amlir resto un po’ sorpreso da quel gesto, non se lo aspettava proprio, non da un principe.

<< sedetevi, se volete parlare un po’ fatelo. Avete fame vero? Ho visto cosa vi hanno dato ed ho notato che voi non avete mangiato la vostra porzione >> disse Axel dopo aver sciolto le sue braccia.

<< ... un po’ >> disse mantenendosi lo stomaco con una mano

<< Ho portato con me, un po’ di cibo, prendete ciò che volete >> disse Axel sorridendo mentre prendeva una borsa piena di provviste.

La busta conteneva pane formaggio,di ottima qualità, c’era anche della verdura e un coltello

<< ... non posso prendere questo cibo... >> disse guardando Axel negli occhi due grandi occhi verdi smeraldo.

<< Come mai, prendetelo ne ho molto, per me non basterà mai >>

<< mi avete comprato, sono uno schiavo >> disse voltando il suo sguardo verso il cielo.

<< Non vi preoccupate, vi ho già detto che non vi tratterò male, anzi vi tratterò benissimo >>

<< Allora come mai mi avete comprato? >>

<< Volevo un amico, io mi sono sempre sentito solo, questo regno ero considerato solo come erede al trono, ed ora mio padre il re vuole costringermi a sposare una donna che nemmeno conosco >>

<< Mi dispiace >>

<< Anche voi siete un principe che ci facevate li? >>

<< Il mio regno è stato conquistato, hanno ucciso tutti i miei parenti, vedendo il mio fisico, decisero che valevo molto così mi hanno venduto e voi mi avete comprato >> disse con degli occhi pieni di tristezza.

<< Mi dispiace >> disse Axel mentre dava il pane ad Amlir << Tenete >>.

<< Grazie >>

I due iniziarono a mangiare il pane, Axel resto incantato ad osservarlo, non solo era bello fisicamente ma anche interiormente, dava le briciole di pane agli uccelli, cosa che molte persone non avrebbero mai fatto.

<< Che cosa volete farne di uno come me? >> disse Amlir dopo aver finito di mangiare.

<< Voglio esservi amico >>

Amlir si voltò verso Axel per vedere se il suo visto scherzasse, ma sembrava serio.

Amlir incominciò a guardare meglio Axel, notando che aveva un volto molto dolce ed un sorriso brillante e splendente, dei corti capelli arruffati di color castano chiaro.

<< Non mi sono ancora presentato, io sono Axel de Suliz primogenito della famiglia reale ed ho ventidue anni >>

<< Io invece sono Amlir, anzi ero Amlir il principe di Sebara ed ho vent’anni, ma ora quel regno non esiste più >>.

Axel lo guardò sorpreso, aveva sentito parlare della bellezza di quel principe, ma non pensava che fosse proprio lui, la persona di cui si stava innamorando.

Restarono li fermi mangiare a chiacchierare per ore ed ore, si trovavano bene insieme, stavano diventando amici, ma questo sarebbe bastato ad Axel? Lui non lo aveva comprato per questo, voleva un passatempo per fare sesso, ma ormai desiderava solo proteggerlo, non desiderava che tornasse ad essere uno schivo, ormai lui lo amava.

Amlir desiderava passare il tempo con lui, lo conosceva da poco vero, ma sentiva che di lui ci si poteva fidare, non sapeva cosa gli stava succedendo, ma sentiva una strana sensazione nel petto, un calore diverso che non aveva mai provato prima con nessun essere vivente, era l’amore? Amlir guardando il volto di Axel si rese conto che il suore batteva fortissimo, batteva per quel principe che aveva promesso di non trattarlo ami male, di essergli vicino, di passare le giornate insieme, si stava innamorando anche lui, ma questi sentimenti potevano portare la felicità? Lui era pur sempre suo schivo anche se lui gli aveva detto che non lo avrebbe mai considerato tale, anche se era stato un principe in passato non era più nulla, Axel in oltre di sarebbe pure dovuto sposare con una donna no? Ad Amlir cosa sarebbe successo? Anche se Axel faceva battere il suo cuore, quando lui sarebbe diventato re, il suo cuore come si sarebbe sentito?

<< volete venire nel mio palazzo? >> propose axel ad Amlir

<< Io... >>

<< siete preoccupato ? >>

<< No... è che non mi faranno di certo entrare con questi stracci! >> disse Amlir guardando solo il pezzo di stoffa che portava sul basso ventre

<< Non vi preoccupate, uno schivo è più che naturale, ma io vi tratterò bene e non dirò nulla sul vostro passato, >>

<< Ma non sarà sospettoso? Cioè io che dovrei fare? Se vi seguirò forse mi tratteranno loro da schiavo >>

<< Nel caso, dirò che voi siete il mio schiavo personale, che obbedirete solo a me! >> si fermò un attimo << però non vi tratterò male, anzi vi dormire nella mia stanza nel mio letto >>

Sentendo queste parole Amlir rimase sorpreso, non era una richiesta tanto comune che un uomo faceva ad un altro uomo, sa subito capì, lui era omosessuale, proprio come lui.

<< non sarà ... che siete om... >> stava dicendo Amlir quando ma Axel rispose alla sua domanda prima che finisse di formularla

<< si esatto! Lo voglio dire solo a voi! Non ditelo per favore! >>

<< Non c’è problema >>

<< Ah un'altra cosa, dammi del tu, non ho mai avuto un amico e tutta questa formalità è strana >>

<< Come volete... come vuoi >>

I due si fissarono per un attimino

<< ma non penseranno qualcosa? >>

<< Chi al palazzo? Io non vengo notato proprio, sono solo il principe che erediterà il titolo nobiliare, però nessuno mi calcola, i servi non vengono nemmeno a pulire, faccio da solo >>

<< ah capisco, beh le nostre situazioni, sono diverse, io ero sempre al centro dell’attenzione, perché col corpo che mi ritrovo, tutte le donne venivano a trovarmi, ma ora sarà diverso, non ho più una casa mi rimangono solo i ricordi >>

<< Non preoccuparti io ti tratterò benissimo >>.

Axel aveva teso le braccia verso il corpo d’Amlir per abbracciarlo, i due si sentivano bene e il calore dei loro corpi riscaldavano a vicenda i loro cuori. I loro sguardi erano fermi ed immobili, si stavano fissando rispettivamente gli occhi, poi piano e con una lentezza inimmaginabile le loro labbra iniziarono ad avvicinarsi e poi le loro labbra erano attaccate, le loro labbra incominciarono a muoversi in perfetta sincronia, come se quello non fosse il loro primo bacio, ma il millesimo, e con sempre più passione, ormai erano nudi li, ammezzo a quella stradina deserta che nessuno percorreva mai, uniti con i loro corpi e con l’anima.
 
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