su quel piccolo letto ad una piazza

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view post Posted on 11/4/2009, 17:51
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un paesino al di la del di

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Era successo tutto lì in quel letto ad una piazza, il letto dove ero solito dormire da solo, ero con lui uniti ed abbracciati come avevo sempre voluto che fosse.

Era la notte del 31 dicembre del 2005 quasi il primo gennaio del 2006, ero a casa mia come tutti i giorni, stavamo festeggiando capodanno con i miei parenti, una zia e un cugino.

La mai famiglia non era numerosa, anzi eravamo solo io mio padre e madre, non avevo fratelli solo mia madre aveva una sorella vedova che viveva con suo figlia a casa nostra.

Io si ero amico mio cugino, quando ero piccolo passavo giorni interi giocando con lui, era il mio migliore amico, in pratica eravamo cresciuti assieme.

Mio cugino aveva due anni in più di me, ed era più maturo di tutte le persone che conoscevo, aveva dei lunghissimi cappelli castani che gli arrivavano sulla schiena, i suoi occhi erano di u bellissimo azzurro, quasi sul verde, il volto sembrava un opera d’arte era bellissimo, i lineamenti erano perfetti e precisi, la mascella era leggermente quadrata, non era molto socievole con le altre persone, io ero l’unico che lo conosceva bene, e sapevo ben certo che non era come tutti gli altri, una volta mi disse che le donne davano interesse e che si sentiva attratto dagli uomini, non sapevo il ragazzo che gli piacesse chi era, non me lo ha mai voluto dire, e questo mi faceva soffrire un po’ perché io ero innamorato di lui.

Quella sera avevamo mangiato e stavamo giocando a tombola la nostra piccola tradizione anche se quel giorno mio cugino non c’era era andato a dormire ubriaco . Quella sera ero molto fortunato tutti gli anni ero quello che vinceva sempre ogni volta ogni mano, facevo un mucchio di soldi. Stufato di tutta quella fortuna e molto stanco decisi di andare a dormire.

<< Io me ne vado nella mia stanza! Ho molto sonno Buona notte a tutti! >> dissi salutando tutti

<< Buona notte ! >> dissero in coro

Io adoravo la mia famiglia, era molto unita e ci divertivamo moltissimo insieme, erano molto giovani e stravaganti, la famiglia migliore di tutte insomma.

Salii le scale la mia stanza era la prima a destra, mentre la seconda era quella di mio cugino, a prima a sinistra era la stanza di mia zia e la seconda era la camera da letto dei miei genitori, e l’ultima frontale c’era il bagno.

Entrai nella mia stanza e come tutte le sere indossai il pigiama, quello era il mio preferito a strisce blu, fatto ciò mi buttai sul letto per prendere sonno, ma c’era qualcosa di strano, toccai con la mano e sentii la presenza di un corpo molto caldo per vedere di chi fosse, accesi la luce e non appena vidi quel volto il mio cuore iniziò a battere ad una velocità incredibile, così veloce che mi pareva di avere un cavallo in petto.

Che cosa ci faceva mio cugino nella mia stanza? Sì non c’era dubbio quella era la mia e stava dormendo nel mio letto, forse era così ubriaco che non le aveva distinte?

Una tradizione della nostra famiglia è fare la mora cinese, e chi perde deve scollarsi una bottiglia di Champagne, mio cugino aveva perso così tante volte che ne ha bevute cinque.

Mio cugino si voltò e vedere il suo volto dormente mi fece accelerare ancora di più il battito, lo avevo visto diverse volte quando dormiva, ed aveva sempre quell’espressione dolce, l’espressione che di più amavo.

Mio cugino si svegliò forse per il bagliore della luce che avevo sul comodino, mi guardò con un’aria strana non aveva mai avuto quell’espressione, l’espressione di un lupo affamato che stava per buttarsi sulla sua preda.

<< Ti stavo ... aspettando ... Renato ...>> disse singhiozzando mio cugino.

<< Gia... Gianluca ? >> dissi sorpreso con occhi spalancati << Che ci fai qui? >> gli domandai

<< Ti stavo aspettando, Renato ... >> Mi guardò di nuovo con quello sguardo.

<< Che cosa vuoi fare... ? >>

<< Re... Renato... io ti voglio ! >>

Quelle parole fecero accelerare il battito del mio cuore.

<< Sei ubriaco! Non sai quello fai! >> dissi cercando di rispenderlo anche se avevo sempre desiderato sentire quelle parole.

<< Ti voglio! Ti ho sempre voluto... >>

Ora lui era sopra di me i suoi lunghissimi capelli li sentivo sulla mia pelle, una sensazione stupenda, non l’avevo mai provata, erano come dei fili sottili che accarezzavano con dolcezza la mia pelle.

Il suo sguardo era sempre quello di un lupo affamato, volevo resistergli, anche se nel mio cuore l’avevo sempre desiderato, ma non in quelle circostanze, lui era ubriaco fradicio, la sua bocca puzzava di Champagne , ma non ne avevo la forza, non ricucivo a fare nemmeno un po’ di resistenza,

Sentivo che le sue mani mi stavano togliendo il pigiama, un brivido di piacere mi percosse lungo tutto il corpo.

Ora ero lì nudo, stavo per essere suo stavo per essere di mio cugino Gianluca, il ragazzo che amavo, ma non volevo, non volevo che fosse ubriaco, volevo stare con lui, ora non ragionava, non ero nemmeno certo che mi amasse veramente, però sentire tutte quelle sensazioni su di me, era unico, non le avrei mai provate con nessuno, perché ero di lui che ero innamorato.

Io lo volevo respingere, la mia mente voleva farlo, ma il corpo non si muoveva nemmeno di una virgola, anzi lui desiderava essere suo.

Gianluca iniziò a possedermi il mio corpo non fece un minimo di resistenza.

<< Gia... Gianluca ... ah... ah... ah ... >>

Il mio corpo era tutto un fremito di piacere nelle sue braccia mi sentivo felice, i miei gridi sembravano piacergli, quando più gridavo, più andava forte.

Lui era ubriaco ed io non potevo sapere se questa relazione potesse continuare, poi mi ricordai che non mi aveva mai voluto dire di chi fosse innamorato, che potevo essere io? Che lui non aveva avuto il coraggio di dirlo? Il dubbio mi fece riflettere e capii che dovevo dichiararmi.

<< Ti amo Gianluca! >> gli dissi con il cuore in cola per la paura di non essere ricambiato.

Intravidi un dolce sorriso sul volto di Gianluca , sembrava luminoso ma era solo frutto della mia immaginazione, poi baciò per tutto il collo finché non raggiunse il mio orecchio e mi sussurrò queste parole.

<< Renato ... ho aspettato questo momento, non sai quante volte ho desiderato farlo con te, non sai quante volte ero sul punto di farlo, ma non ci sono mai riuscito, per questo stasera sono venuto nella tua stanza, anche se sono ubriaco so quello che faccio, io voglio te perché Ti amo, ti amo, ti amo, sono pazzamente innamorato di te, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo >>

Quelle parole quelle parole riscaldarono il mio cuore e mi rimasero impresse per tutta la vita.

<< Ti amerò per tutta la mia esistenza >>

<< Anche io ti amerò per sempre >>

Noi eravamo su quel piccolo letto ad una piazza, la notte dell’ultimo dell’anno o meglio ancora il primo dell’anno, perché quel giorno lo facemmo per tutta la notte e così ancora ed ancora per tutti i giorni dell’anno, anche se eravamo cugini, anche se eravamo parenti, a noi non importava nulla di tutto questo, noi ci amavamo e nulla poteva cambiare i nostri sentimenti.

Non sono eccezionalmente brava con le one-shot, non riesco mai a farle venire come voglio, non so perché ma questa è una delle poche che mi è piaciuta da scrivere, spera sia di vostro gradimento.
 
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