perchè Greed lasciò gli homunculus!

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Kyla
view post Posted on 14/10/2009, 21:15




Vabbè, il minimo indispensabile lo so usare, ma per il resto sono una cacca...
Ok, mi iscrivo hai vinto tu
 
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lovegreed4ever
view post Posted on 16/10/2009, 20:54




yuppi!
 
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shevaara
view post Posted on 27/7/2010, 19:06




finalmente l'ho finito, era ora dire, visto ke mi mancavano solo una decina di righe

***

Buttò giù tutto d'un colpo il bicchiere di vodka. Prese le carte del tavolo e le aprì lentamente in mano. Le guardò un attimo per riposarle sul banco. Scrutò il viso del suo avversario e poi il discreto gruzzolo che aveva racimolato.
- Punto tutto - disse, il sorriso beffardo stampato in viso. Il mazziere annuì e si voltò verso l'altro uomo seduto al tavolo. Nella stanza il silenzio era assoluto. Che Greed avesse svuotato per l'ennesima volta le tasche a tutti i frequentatori del bar?
- Stai bluffando - disse l'altro uomo mordendosi il pollice. Sembrò prendere sicurezza e sorrise aprendo le sue carte sul tavolo.
- Full d'assi. Cosa puoi avere meglio di questo? -
Greed rise.
- E anche sta volta ti sei fatto fregare tutti i soldi, Dylan...- disse.
Poggiò le sua carte sul tavolo e le aprì molto lentamente.
Una carta di quadri e poi un'altra e un'altra ancora.
- Una scala reale ti basta? -

Un altro bel gruzzoletto e di conseguenza tanti spiccioli per il primo mendicante incontrato e una rapina. Ma questa era diversa dal gruppo di ragazzini, che non avendolo riconosciuto si erano poi pentiti di quel loro gesto.
Quelli che lo avevano attaccato sapevano e lo avevano attaccato lo stesso.
- Hai capito? Sarai pure forte, ma non puoi niente contro di noi. Siamo venti e tu adesso hai abbastanza soldi per soddisfarci tutti, vero? -
Greed reagì indignato al coltello puntato verso di lui.
Digrignò i denti, puntando i suoi occhi profondi viola in quelli dell'uomo. Allungò la mano verso il coltello e lentamente ne fece penetra la punta nel palmo della mano. Poi con forza strinse la mano dell'uomo, sporcandola del suo sangue.
- Tu non mi parli con questo tono, chiaro? - disse, scuro in volto. Con un colpo secco piegò la mano del criminale verso l'alto, mentre con il piede lo colpì dietro il ginocchio facendolo prostrare. Si sentì un colpo secco, del polso che si rompeva mente l'uomo gemeva di dolore inginocchiato ai piedi di Greed.
- Chiaro? - ripeté l'homunculus guardandolo dall'alto verso il basso.
Un colpo gli stava arrivando da destra, una sbarra di ferro venuta in soccorso dei leader di quel gruppo di farabutti.
Si piegò in due al contatto con la pelle di Greed, diventata di scuro carbonio nel giro di un secondo.
Due proiettili lo colpirono alle spalle bucandogli il gilet, ma ebbero come unico risultato quello di farlo arrabbiare ancora di più.
Un brivido di paura e stupore si sparse per la banda, mentre la sbarra di ferro veniva lentamente ritratta.
Greed lasciò andare il coltello del leader e in un secondo la ferita alla sua mano si rigenerò. Si tolse il gilet e ne osservò i due buchi sulla schiena.
Non avevano il dovuto rispetto. Pensavano di potergli mettere i piedi in testa solo perché erano più numerosi? Si sbagliavano di grosso.
Si tolse gli occhialini e li appoggiò sul muretto vicino a lui insieme al gilet.
- Signori...- disse, un sorriso divertito che iniziava a comparirli in viso. - Lasciate i vostri soldi per terra per favore. Non voglio prenderli dai vostri cadaveri...-
E ancora terrore sul viso degli uomini che lo circondavano. Ma questa volta più profondo. Qualcuno scappò mentre qualcun'altro impugnò meglio la sua arma, deciso a combattere.
Lentamente il corpo di Greed si colorò di blu scuro, e anche la testa si corazzò completamente non lasciando nessun punto debole. “Signor corazza potentissima” veniva chiamato da Lust, e c'era un motivo a quel soprannome
- Perché questo, miei signori, è uno spettacolo che si vede una sola volta...-
“Ora mi prenderò il mio dovuto rispetto. Perché il rispetto, l'onore, la fama...sono tutte cose che mi appartengono, sono tutte MIE!”

CITAZIONE
oddio key...non lo voglio scrivere questo pezzo...il mio amore non va nei bordelli! :cry: non ci va...non può andarci!!! my love!!!

- Torni presto a trovarci Signor Greed! L'aspetto! -
Greed alzò una mano in segno di saluto.
- Tranquilla Michelle, appena passerò da queste parti farò di sicuro un salto qua -
Alla ragazza scappò un risolino e salutò a sua volta con un gesto della mano. Greed si avviò verso le scale che portavano fuori dal bordello, ma qualcuno lo chiamò facendolo fermare.
- Signor Greed! C'è una chiamate per lei da una certa lady lussuria>>
Greed sospirò.
“Si sceglie il nome più bello eh? Non può certo dire che si chiama malefica tettona, ci perderebbe la faccia poverina...” pensò irritato. Doveva cercarlo anche lì? Non ne poteva più. Non ce la faceva più a reggere ne lei ne il Padre.
Tornò indietro dirigendosi verso il bancone e prendendo la cornetta del telefono che gli stavano porgendo.
- Che vuoi ? - rispose brusco.
- Dove sei? - gli chiese Lust con altrettanta gentilezza.
- Ancora a Wellsey, perché? -
Ma appena finita la frase si sentì un urlo.
- Quel cazzo di alchimista! - un uomo scese velocemente i gradini, il fiato grosso.
- Che succede? - Chiese l'uomo al bancone, il volto preoccupato.
- L'alchimista Elettrico sta distruggendo la zona alla ricerca di un certo Greed...- disse. La frase spezzata dai respiri profondi.
- A quanto pare non c'è bisogno che ti illustri la situazione. - sogghignò Lust. - Vedi di occupartene in fretta. Io ti raggiungerò -
“Non si fida...a momenti mi reputa meno di Envy!” pensò con rabbia.
- Faresti un viaggio a vuoto - gli disse con finta gentilezza e poi gli chiuse il telefono in faccia.
- Dov'è in questo momento? - chiese all'uomo.
- Non vorrai andargli incontro! Ti farà il culo come lo ha già fatto a molti altri..- non finì la frase. Greed lo prese per il bavero sbattendolo contro il muro.
- Non mi interessano le tue divagazioni. Voglio sapere dov'è - disse con voce calma. Ma dentro ribolliva di rabbia. Più verso Lust che verso Elettrico.
L'uomo scalciò un po, i piedi sollevati da terra.
- Davanti...- disse senza respiro - Davanti al mercato nero di Dan...-
Greed lo lasciò andare e si avviò, le mani intasca e gli occhialini calati. Uscì a passo veloce, il rumore dei tacchi degli stivali che risuonava per le strette scale.
- Chi...- sussurrò l'uomo massaggiandosi il collo - Chi è quello? -
E l'uomo al bancone gli rispose sorridendo.
- Lui? È il signor Greed. Un nome che presto tutti conosceranno -

- Dylan di ai tuoi di ritirarsi. E dillo anche a tutti gli atri deficienti che voglio combatterlo -
Dylan si girò verso Greed, corrucciando lo sguardo.
- Ma... - iniziò, ma Greed lo superò a passo veloce.
- Niente ma. Ascoltami e basta. Lui è mio -
Dylan lo fisso un attimo e poi fece segno ai suoi di ritirarsi.
Nessuno fece protestò a dimostrazione di quanto fossero uomini fedeli.
- Farò ritirare anche gli altri. Lo lasciamo a te Greed. -
Greed annuì e si tolse gli occhialini mettendoli nella tasca interna del gilet.
- Che palle...- sussurrò infastidito. - Ma non poteva incidere lo stemma di sangue da bravo bambino? - Alcune persone lo superarono scappando, mentre davanti a lui si intravedevano delle scariche elettriche. E poi, nel bel mezzo di quella forte luce comparve una figura. Appena notò Greed, smise di lanciare i suoi fulmini.
Rise, quella risata lunga è profonda di chi ha quasi perso la ragione.
- Ti ho trovato maledetto Homunculus!! - gridò l'alchimista elettrico avvicinandosi di qualche passo.- Sei stato mandato qui per uccidermi? -
Greed si massaggiò il collo sospirando.
- Purtroppo si. E io che volevo divertirmi ancora un po da queste parti...- l'espressione dell'alchimista si corrucciò mente ascoltava le sue parole. - Non potevi rivoltarti tra un paio di giorni? Almeno avrebbero mandato Lust...-
Una scarica elettrica si abbatté a poco da lui.
- Smettila di blaterare! - gli gridò l'achimista
Greed tornò serio.
- Sicuro Elettrico? Perché in quel momento tu morirai...lo sai vero? -
Un'altra scarica, dritta su di lui. Greed scartò di lato, la corazza che iniziava a ricoprirgli le mani.
Ma non ebbe tempo di prendere respiro. Venne colpito in pieno, l'elettricità che lo attraversava annebbiandogli per un attimo i pensieri.
Era in ginocchio. Lui, messo in ginocchio da un insulso pazzoide. Si alzò, schivando appena un altro colpo e si riparò dietro un'abitazione.
Fece due respiri profondi prima che tutto per lui tornasse alla normalità.
- Merda...- gli sfuggì dalle labbra. Greed era bravo nel combattimento ravvicinato, nel giro di poco avrebbe potuto uccidere l'alchimista. Ma in queste condizioni non poteva avvicinarsi. Rischiava di essere colpito da un momento all'altro e contro una scarica elettrica la sua corazza poteva ben poco.
- Scappi? - lo schernì l'uomo e Greed digrignò i denti. Non poteva prendersi gioco di lui in quel modo.
Gli serviva un diversivo che gli desse il tempo di avvicinarsi all'alchimista.
Si guardò intorno valutando la situazione.
Gli edifici di quella parte della città erano vecchi. Ogni tanto cadeva una tegola dalle travi marce del tetto, ogni tanto si staccava un pezzo di intonaco dalla non più bianca facciata e...
Greed alzò lo sguardo sopra di se sorridendo.
...le stupide scale antincendio erano così arrugginite che non avrebbero retto neanche un bambino.
Con la mano afferrò l'ultimo gradino, gli bastò uno strattone e con un sinistro rumore si ritrovò una parte scala in mano.
Con l'altra mano afferrò il secondo gradino e rimase fermo sentendo pochi passi risuonare nella via.
- Vieni fuori, voglio farti un paio di domande prima di distruggerti.
“Non è che hai anche voglia di fare qualche altro passo avanti?” Chiese Greed all'uomo nella sua mente.
- Spiacente – disse invece – Non rilascio interviste...
Voltò l'angolo e prima che l'alchimista se ne accorgesse gli lanciò contro la scala arrugginita.
L'uomo scartò di lato, ma la scala lo colpì ad una spalla, ferendolo.
Si voltò verso Greed, ma l'homunculus non era più lontano dove lui credeva di vederlo.
Davanti a lui, lo spinse vero il muro di un edificio. Corazzò le mani e gli ferì i palmi delle mani, distruggendo i cerchi alchemici che gli permettevano di creare fulmini.
Era lì, davanti a lui. Indifeso. Greed sorrise. Infondo era stato così semplice...
- È questo che vuoi? -
Lo teneva per il collo. La mano destra corazzata era a poco dalla sua gola.
- E' davvero questo che vuoi, Greed? - ripeté l'alchimista, fissandolo negli occhi.
Greed esitò. Era questo che voleva?
“No. Non è questo...Non voglio questo. Io voglio....”
- Tu vuoi altro, te lo leggo negli occhi. Sei fatto per avere tutto per te, prima di tutto la tua libertà. Ci soffri a prendere ordini dal Padre...-
L'homunculus digrignò i denti. Era tutto vero, dalla prima all'ultima parola, non poteva negarlo. Era quello che aveva sempre pensato sentendosi all'inizio vile e meschino a pensare queste cose della persona che lo aveva creato. Ma il Padre lo aveva creato solo per i suoi scopi, e non aveva tenuto conto di come lo aveva creato, non aveva tenuto conto della sua avidità .
- Pensaci bene Greed, tu...-
Uno schizzo di sangue sporcò il viso di Greed. Il corpo dell'alchimista cadde a terra mentre la sua saltava in aria per poi ricadere a terra lontano, staccata dalle lunghe e taglienti dita di Lust.
- Stavi esitando, Greed...?- chiese la donna, avvicinandosi con passo ondeggiante.
Greed non rispose, ritirando lentamente la corazza. Prese da terra il suo gilet, dandogli una pulita e prese gli occhialini neri dalla tasca, inforcandoli fino in fondo e nascondendo l'espressione alla sorella.
Amarezza, odio, rabbia, tutto mischiato insieme mentre ricordava quante volte si era detto che la prossima volta se ne sarebbe andato, che la prossima volta avrebbe mandato il Padre a quel paese e avrebbe disubbidito ai suoi ordini. Troppe, troppe volta a tirarsi indietro, a rimandare. Forse lo aveva fatto per Sloth. Lui lo aiutava a sopportare. In più non poteva abbandonare su fratello, l'unico che considerasse realmente tale.
Ma ora Sloth non c'era più.
Superò Lust senza una parola, e s'incamminò per le strade malfamate.
La sorella lo guardò allontanarsi, ma non ritenne di dovergli dire qualcosa o di doverlo seguire. Greed sarebbe tornato al covo, ne era certa.
Ed in effetti era lì che Greed stava andando, ma questa volta era diversa dalle altre.
Non avrebbe rimandato, non più.


Greed uscì nella notte, muovendosi con passo sicuro tra i palazzi in rovina. Un piccolo sacco sulle spalle, che conteneva le poche cose che possedeva veramente. Poche e quasi insignificanti davanti alla sua avidità. Le aveva prese velocemente, come un ladro che si intrufola di notte con i padroni in casa. Non voleva andarsene così, ma non doveva saperlo nessuno altrimenti il Padre non glielo avrebbe permesso
Non gli importava la meta, purché fosse lontano dal Padre e in posto adatto a lui.
Vivere nell'ombra non gli sarebbe dispiaciuto. La mafia si muoveva nell'ombra e aveva in mano buona parte di Ametrist.
A Greed piaceva la mafia. Si divertiva a giocare con quei piccoli ometti avidi quasi quanto lui.
A sud-est conosceva un bel pesino adatto alle sue esigenze. Avrebbe potuto vivere li.
Avrebbe potuto vivere . Vivere la sua vita, indipendente dal Padre.
- Cosa cavolo me ne faccio del giorno della promessa.... - biascicò tirando un calcio ad una lattina. - Se piovessero soldi dal cielo allora potrei farci un pensierino...-


 
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17 replies since 20/8/2009, 22:42   366 views
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